Il matrimonio De Falco
Progetto "Vespertelli", vincitore del Premio Girulà 2009
per la migliore drammaturgia
tratto da testo “Le nozze di Krecinskij” di Aleksandr Kobylin
con Salvatore Cantalupo, Marco Mario De Notaris, Salvatore D’Onofrio, Vincenzo Giordano, Peppino Mazzotta, Lino Musella, Francesca Ponzio, Nunzia Schiano, Anna La Marca e Eduardo Scarpetta
regia di Tommaso Pitta
scritto da Rossella Milone e Giovanni Del Prete
scene: Armando Alovisi
costumi: Alessandra Gaudioso e Francesca Balzano
luci: Cesare Accetta prodotto da Teatro Stabile di Napoli
prodotto da: Teatro Stabile di Napoli

sinossi
Si farà o non si farà, in nessun caso il matrimonio De Falco potrà essere il lieto fine che ci si aspetta da una commedia. Si tratta infatti di una truffa, tentata da Michele De Falco, giocatore d’azzardo in cerca di una moglie “ricca e scema”, ai danni della famiglia Maresca. Con tali presupposti si apre, all’alba degli anni del boom, la parabola discendente della famiglia borghese e per bene di Pietro Maresca: la fascinazione per il nuovo, il desiderio e l’illusione dominano in questo primo capitolo della trilogia dei Vespertelli. Primo capitolo al quale intendiamo restituire il tono del testo originale di Aleksandr Kobylin, i cui modi di commedia ci offrono il piacere di realizzare uno spettacolo animato anzitutto dall’intento di intrattenere.
recensioni
“Fanno benissimo i tre registi qui in campo - Tommaso Pitta per ‘Matrimonio De Falco’, Alessandra Cutolo per ‘Pratica Maresca’ e Fortunato Cerlino per ‘Morte del ragionier Tarallo’ - a puntare, giusto, su atmosfere svagate e ritmo forsennato da teatro boulevardier. Ma, ecco lo scarto pregnante dello spettacolo, a ballare quei valzer è (ricordo che in napoletano «vespertiello» significa pipistrello) un'accolta di miserabili - sfruttati, sfruttatori, burocrati, usurai, faccendieri, giocatori d'azzardo - che si succhiano il sangue a vicenda. ‘A mme me servono 'e solde!’, il leitmotiv delle loro stracciate perorazioni, risuona come il rintocco di una campana a morto su un funerale di fantasmi…”
Il Mattino, Enrico Fiore